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Castello Normanno del Guiscardo

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Castello-Normanno-del-Guiscardo-Caggiano

Il Castello Normanno del Guiscardo domina Caggiano dalla parte orientale del borgo e custodisce secoli di storia e di potere feudale. Fu Guglielmo di Caggiano, appartenente alla famiglia di Roberto il Guiscardo, il primo signore del luogo. Intorno al 1092 si stabilì entro le mura del castello di Cajus Caiuesus, il nome più antico di Caggiano, inciso su un’epigrafe risalente a prima della discesa dei barbari. È il pieno Medioevo: cavalieri e dame, guerre di successione, tempi in cui la forza definiva l’ordine e il castello nasce come baluardo difensivo e simbolo di dominio. 

Circondato da robuste mura di cinta e sorvegliato da tre torri maestose, il castello occupava la parte più elevata dell’abitato, ai cui piedi sorgevano le case dei contadini e degli artigiani. Si accedeva al borgo da due porte principali — “ncap’ lu pont” e “’mmocca lu pont” — alle quali, in epoca successiva, se ne aggiunsero altre due, Portuccia e Marvicino. Le ronde notturne vigilavano sulle entrate, e al suono dell’Ave Maria i contadini dovevano già essere all’interno delle mura, pronti a riprendere il lavoro solo all’alba.

All’interno del castello trovavano posto le milizie, le scuderie e gli strumenti di guerra del tempo, come mangana, ingeniae baliste, poi sostituiti da cannoni in bronzo collocati lungo le mura. Poco fuori dal perimetro principale, la Cappella di San Luca, detta anche Cappella della Guardia, vegliava sull’ingresso, segno della fusione tra fede e difesa che caratterizzava la vita medievale.

Con il passare dei secoli, il castello passò di signoria in signoria, spesso mutando l’equilibrio del borgo. Tra il XIV e il XV secolo, con la fine del Medioevo, venne trasformato in residenza nobiliare, perdendo la sua funzione militare. Nel XVI secolo, “l’ultimo signore” del castello vendette gran parte delle sue proprietà alle famiglie Abbamonte e Isoldi, segnando la fine dell’età feudale.

Oggi, dopo un attento restauro, il Castello del Guiscardo appartiene al Comune di Caggiano e continua a raccontare, tra pietre antiche e torri silenziose, la storia di un paese che ha saputo attraversare i secoli senza perdere la sua identità.